Guida minuscola per chi non ne sa nulla :)
La versione di carta sarà distribuita nelle biblioteche della Provincia di Roma.
Per tutti coloro a cui piace il pdf, questa è pronta da scaricare.
L’opuscolo, realizzato nell’ambito del Progetto di collaborazione
tra Università di Roma Tor Vergata e Provincia di Roma
per la promozione della lettura e il superamento del digital divide,
è stato presentato nel corso del Seminario di cui trovate riferimenti e slide nel sito del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’informazione, della comunicazione e dell’editoria.
16 commenti da “Un piccolo appena nato”
on aprile 30th, 2013 at 11:48 #
[…] distribuita nelle biblioteche della Provincia di Roma, ma che, in formato PDF, si può scaricare qui. L’autrice è Luisa Capelli che ho avuto il piacere di conoscere e soprattutto di ascoltare […]
Ho letto con piacere l’ebook e, insieme ai complimenti, mi permetto di fare qualche osservazione in ottica collaborativa e nel rispetto delle scelte autoriali, tanto care a chi si occupa di editoria:
– non sarebbe stato più opportuno esporre prima cos’è un libro digitale e poi come si usa e dove si trova, così come è indicato anche in copertina? Immagino che i dispositivi siano stati introdotti subito per proporre anzitutto qualcosa di molto familiare per “chi non ne sa nulla” ed entrare in confidenza con lui.
Però, a mio avviso, in questo modo passa in secondo piano l’obiettivo di rendere consapevole il lettore che un ebook è un prodotto e un servizio pienamente editoriale, è narrazione o conoscenza fatta di contenuti fluidi e interattivi – che non ha nulla da invidiare al libro di carta.
Per il “Cosa sono” avrei approfondito vantaggi e possibilità offerte dal formato EPUB (“figlio” di HTML) visto che AZW è proprietario e non aperto, AZW è associato ad Amazon e PDF è stato pensato originariamente per la stampa. Con un accenno finale a EPUB 3 per destare interesse sull’unica chiave che può davvero aprire un nuovo mercato del libro in Italia – insieme ad HTML5.
Del resto i dispositivi sono solo uno strumento, già spinto abbastanza dal marketing dei Big Guys :-) Visto che la madre del “piccolo” è un’istituzione, avrei dato più importanza al “Dove si trova”, ovvero a biblioteche in rete e siti pubblici, schede 8 e 14 – manca Medialibrary! – rispetto al “Dove si compra” (scheda 7), che tanto Google già spinge abbastanza. Rispetto proprio agli spazi di acquisto online, avrei messo le librerie in ordine alfabetico, visto che la suddivisione in due gruppi da cinque non ha alcun significato particolare.
– dopo il sermone (spero di non aver esagerato!), vengo a qualche nota più leggera. Nella scheda 6 si fa riferimento a segnalibri “che consentono di ritrovare pagine specifiche”, ma sarebbe più appropriato parlare di “parti” o “porzioni di testo”. Un ebook non ha le pagine, e quelle assegnate dal device possono cambiare in funzione delle dimensioni dello schermo su cui si legge o delle dimensioni del carattere impostato.
– infine, sul DRM Adobe, non mi risulta che esista un programma in grado di svolgere la stessa funzione di Adobe Digital Editions. Tale lucchetto, tale chiave per aprirlo :D E confesso che sull’immagine scelta per la scheda 11 mi sono soffermato molto di più che sulle altre: effetto voluto, vero?
Mi auguro che quanto ho scritto venga accolto positivamente e aspetto fiducioso un suo feedback!
P.S. Riga 13: “MOBI è associato ad Amazon”, non il già citato AZW.
Angelo, anzitutto grazie per le critiche e i suggerimenti su cui continuerò a riflettere, pur elencando qui alcune obiezioni.
Quando ho pensato a questa piccola guida insieme alle bibliotecarie del sistema provinciale, stavo parallelamente svolgendo l’attività formativa con loro e gli incontri rivolti ai lettori. Tra le domande che non sono mai mancate c’è stata quella di qualche lettore che si è trovato a non poter leggere un ebook regolarmente acquistato per non aver correttamente utilizzato ADE o perché ha acquistato ebook per il Kindle (che usa un analogo sistema di cifratura, ma non Adobe) pensando di poterlo liberamente spostare da un supporto all’altro: mettere sull’avviso (con un’immagine eloquente) e orientare, almeno agli inizi verso ebook più facilmente gestibili mi sembra un aiuto indispensabile.
La prima domanda che in genere mi viene rivolta, durante gli incontri con i lettori, è quale ereader consiglio di acquistare: per questo ho scelto di partire dai supporti, cercando di mostrarne le differenze “di classe” e non di “marca”, rinunciando a entrare nel merito di una discussione sulle peculiari caratteristiche degli ebook (che in questa sede mi sembrava meno importante approfondire).
Anche per i formati, ho tentato di sintetizzare molto, partendo dalla constatazione che, chiedendo a persone con scarsa alfabetizzazione digitale quali siano i più diffusi formati per le immagini digitali, è già tanto se viene citata l’estensione jpg. La priorità, quindi, mi sembrava essere quella di chiarire che 1) esistono formati diversi, 2) a supporti diversi possono corrispondere formati differenti, 3) in alcuni casi è necessario installare applicazioni dedicate alla lettura degli ebook. Avventurarsi nelle specifiche caratteristiche dell’epub3 o dell’html5 non mi è sembrato essenziale, nello spazio limitato a disposizione.
La pagina dedicata a dove si trovano gli ebook è limitata ad alcuni luoghi online ai quali i lettori possono individualmente accedere per scaricare ebook gratuiti e a pagina 14 si fa riferimento al servizio di digital lending (che, nella Provincia di Roma, è appena stato attivato nelle biblioteche di un solo sistema bibliotecario ed è quindi disponibile per un numero ristrettissimo dei lettori cui è destinato l’opuscolo).
Pagina o porzione, parte di testo: è un’obiezione che accolgo e della quale verificherò la possibilità in riferimento allo spazio disponibile nella pagina.
Infine, i negozi non sono in ordine alfabetico per dare l’idea della parzialità e non sistematicità dell’elenco (forse la scelta non è chiara comunque: ho scelto di presentare quanto più possibile le informazioni in forma grafica e questo ha costretto a ridurre ulteriormente i testi).
L’intento era quello di offrire, in estrema sintesi, a chi non sa nulla di ebook (e non andrebbe online a informarsi), una prima indicazione su come muoversi. L’opuscolo stampato sarà distribuito nelle biblioteche e dovrebbe costituire un primo strumento nelle mani dei bibliotecari per rispondere alle domande dei lettori; ciò contestualmente all’attività di formazione indirizzata ai bibliotecari, i quali dovrebbero essere in grado (in tempi non troppo lunghi) di accompagnare il pieghevole con ulteriori informazioni e servizi (compatibilmente con l’esiguità delle risorse e le resistenze ancora estese).
Se riusciremo, come mi auguro (ma dipende dalla prosecuzione del progetto di collaborazione con la Provincia) a realizzare anche la guida online, lì vi sarà la possibilità di affrontare gli argomenti con progressivi livelli di approfondimento.
on maggio 2nd, 2013 at 12:06 #
[…] utenti, da oggi proporremo anche quest’opuscolo scaricabile gratuitamente dal seguente link: http://www.luisacapelli.eu/blog/2013/04/30/un-piccolo-appena-nato/ Condividi:FacebookTwitterPinterestGoogle +1StampaLinkedInTumblrDiggEmailMi piace:Mi piace […]
on maggio 3rd, 2013 at 08:52 #
[…] scaricare?Ecco le domande basiche a cui risponde puntualmente l’opuscolo di Luisa Capelli, Ebook: cosa sono, come si usano, dove si trovano (dal link potete scaricare il pdf).Il libricino consta di sole 15 pagine, ma non vi sembrino […]
@Angelo, sono d’accordo con Luisa, data la natura del prodotto e le persone a cui ci si rivolge addentrarsi nelle specifiche tecniche sarebbe stato piuttosto complicato e poco utile.
La cosa triste – ma ormai è così e non ci si può più fare niente – è che dal punto di vista dell’utente il sistema Amazon è il migliore: è semplice, i contenuti te li porti dove vuoi (basta avere l’app per leggere su PC o tablet o smartphone) e non ti devi preoccupare di DRM da sbloccare o rimuovere.
Detto in un altro modo: l’azienda con i sistemi di protezione più difficili da violare e col formato proprietario dà ai suoi utenti la sensazione di lasciarli liberi di fare quello che vogliono, mentre tutti gli altri – che potenzialmente possono muoversi senza DRM e usano un formato standard internazionale – rendono la vita impossibile a chiunque.
Basta pensare a questo: quando si acquista un ebook protetto da DRM Adobe quello che si scarica è un file .acs4 che è la licenza, non l’ebook. Avete presente quante persone chiamano le librerie online o le case editrici pensando di essere state fregate? Un bel po’.
Che poi per venirne a capo basterebbe rinunciare a qualsiasi tipo di DRM. Tor (un imprint di Macmillan) l’ha fatto, e dopo un anno non ha riscontrato alcun incremento della pirateria. Idem O’Reilly, che lo fa da sempre.
Ivan, sono tristemente d’accordo. Si sarebbero potute (anche perché avevamo già visto cosa stava accadendo negli US) compiere scelte diverse in Italia. E invece, si sono ciecamente applicati i DRM.
Come scrivi anche tu, se parli con le persone, quelli che oggi incontrano maggiori problemi nella gestione dei propri ebook sono coloro che acquistano epub con DRM, non chi ha un Kindle.
È invece frequente (almeno questo è accaduto a me), far comprendere ai possessori di Kindle che stanno usando un efficiente, rapido e gradevole sistema, certo, ma che quel sistema è una gabbia. A questo tipo di conversazioni, però, ci si arriva dopo, quando hai di fronte qualcuno che già ha iniziato a leggere digitale.
Nell’opuscolo, ho cercato di mettermi veramente dalla parte di chi non sa nulla di ebook (né ha alcuna idea di formati e DRM) e di guidare, con poche mosse, nell’ingresso in questo mondo.
Aggiungo che mi ero imposta di scrivere poche pagine e che ho proceduto per eliminazioni successive del testo che mi sembrava inessenziale allo scopo: per alcuni argomenti la sintesi è agevole e altri meno. Sono sicura si possa fare di meglio :)
Io ringrazio te per la risposta, Luisa, anche se è rimasto fuori il terzo punto e a proposito di epub3 ho parlato di “accenno finale”, mica di “avventurarsi nelle specifiche caratteristiche”, figuriamoci ;-)
A conferma della necessità di questa tua guida, le parole di Michele Rossi (editor Rizzoli): “Sappiamo cos’è l’e-book? No, non lo sappiamo ancora. Abbiamo capito che è un modo di fare libri diverso dal cartaceo. Ma è ancora troppo nuovo per sapere effettivamente cos’è. Capiamo che si adatta a una lettura più veloce, superficiale. Ma poco altro. Tutto è ancora da sperimentare” (fonte: http://www.linkiesta.it/casa-editrice-lavoro). Non credo ci sia molto da commentare.
Anche il dato riportato ieri su Twitter da Tim O’Reilly parla da solo, ma in positivo: “Final tally for yesterday’s @OReillyMedia #DayAgainstDRM sale: 39,490 DRM-free #ebooks sold! People love DRM-free!” (è pur vero che, per l’occasione, gli ebook avevano uno sconto del 50%).
La cosa più divertente, alla fine, è che mentre noi ci impegniamo a spiegare che cosa sia un ebook (che è una cosa utile, ma è anche come spiegare cosa sia un floppy disk) con alterne fortune, e finiamo per doverci giustificare di fronte a dirigenti editoriali di vario tipo, il discorso ebook in realtà è ampiamente chiuso, sia da un punto di vista tecnologico che di modello economico. Ne parla bene Baldur Bjarnason, ed è molto significativo che OReily abbia deciso di interrompere il TOC. Detto in un altro modo: che cosa fare e come farlo è sostanzialmente chiaro: ora si tratta di metterlo in pratica.
Io vedo proprio una serie di binari che corrono paralleli, in cui una parte ancora cospicua di editori resiste, anche per le posizioni opposte e contrarie degli innovatori a ogni costo, spesso ambiguamente coinvolti nella promozione di prodotti (hardware e software). In mezzo a questi due, folti, gruppi ce ne sono altri due. Quello di chi lavora nel digitale e nell’editoria con un alto grado di consapevolezza dei processi in corso e che sarebbe pronto a compiere un salto produttivo decisivo e passare oltre nell’immaginazione del nuovo. E quello dei lettori, nella quasi totalità ancora da accompagnare per mano, non dico alla lettura digitale, ma a leggere una pagina online di istruzioni…
Il libretto vorrebbe parlare solo all’ultimo gruppo, provando ad accompagnarlo nel cambiamento e ad accogliere la lettura digitale (non solo e non tanto gli ebook) come una possibilità.
on maggio 9th, 2013 at 19:35 #
[…] le domande basiche a cui risponde puntualmente l’opuscolo di Luisa Capelli, Ebook: cosa sono, come si usano, dove si trovano (dal link potete scaricare il […]
on maggio 23rd, 2013 at 00:20 #
[…] Di che cosa parliamo? Per esempio di una guida minuscola per chi non ne sa nulla che ha scritto Luisa Capelli o del più impegnativo (ma decisamente modulare) Kit di sopravvivenza del lettore […]
Brava Luisa.
Una guida esaustiva per un approccio rapido alla materia.
Andrebbe distribuita nelle scuole superiori, sugli smartphone degli adolescenti, con il bluetooth ;)
Grazie, Patrizio!
on ottobre 28th, 2013 at 15:13 #
[…] quale, poi, ulteriormente specifica […]