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Nel numero di luglio di “Altreconomia” è uscito un articolo di Federica Seneghini dal titolo evocativo In libreria come al supermercato.
Federica Seneghini si è scontrata, come molti, con la difficoltà di reperire dati aggiornati sulla situazione del mercato editoriale italiano e, durante la ricerca, si è imbattuta sulle informazioni che da anni raccolgo per lo svolgimento del corso di Economia e gestione delle imprese editoriali all’Università di Tor Vergata.
Con Federica abbiamo avuto un lungo colloquio che ha costituito lo spunto per l’articolo e che mi auguro contribuirà a sollecitare ulteriori ricerche: rendere pubblici dati che in molti conoscono, ma che raramente vengono diffusi dalle principali fonti di informazione, è un obiettivo di trasparenza in grado di contribuire alla conoscenza condivisa e al superamento di iniquità del sistema.
L’articolo, cui si è aggiunto un commento di Paolo Soraci (Ufficio stampa delle Librerie Feltrinelli), è ora disponibile on line e si tratta di un buon punto di partenza per ragionare sul mercato editoriale italiano.
Prendete un libro di Altreconomia. Facciamo che costi 10 euro. 40 centesimi vanno subito in Iva. Un euro circa per la stampa. Altrettanto per editing e grafica. 80 centesimi vanno all’autore. Siamo già a 6,80 euro. Poi Ae decide che quel libro va in libreria. Il distributore nazionale cui si affida chiede il 56% di sconto (lui applicherà alle librerie il 30%). Da quel libro quindi, Ae porta in cassa la bellezza di 1,20 euro. A fine anno però si scopre che il distributore si è visto costretto a fare ulteriori sconti ai librai, in particolare alle grandi catene. Pena, l’esclusione dagli scaffali.
Fatti i conti, lo sconto reale arriva al 63%. Tradotto, per ogni libro da 10 euro ad Ae restano 50 centesimi, il 5%. Vi pare normale?
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