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Il lavoro al futuro

Una regione per cervelli fertili, questo vorrei che divenisse il nostro territorio.

Un luogo dove le intelligenze e la creatività siano premiate, dove lo studio e la ricerca siano considerate una preziosa risorsa per tutta la comunità e non un peso per le famiglie o un inciampo del quale liberarsi al più presto.

Investire nel futuro dei giovani, fare in modo che lo studio divenga un piacere si può e si deve fare. L’estensione delle borse di studio, una politica degli alloggi a prezzi contenuti, abbonamenti gratuiti per la mobilità locale, luoghi collettivi per la ricerca e lo studio, accesso alla formazione, stage retribuiti: sono impegni che la regione deve assumere per cambiare il volto delle nostre città e dei nostri paesi, trasformandoli in poli di sviluppo e richiamo internazionale. Va estesa e resa un diritto universale (e non solo un sostegno ai più bisognosi) la legge sul reddito minimo garantito, considerandola un diritto di tutti, soprattutto dei giovani.

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Numerose attività di formazione e ricerca sono finanziate dall’Unione Europea: è necessario e possibile un utilizzo più ampio di tali fondi, esercitando un controllo e una valutazione puntuali su beneficiari e risultati conseguiti.

Valorizzare l’inventiva e il talento dei giovani significa premiare le eccellenze: università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e private possono concorrere alla costruzione di una rete interuniversitaria, aperta alla collaborazione con le imprese, stimolando lo sviluppo della creatività, in particolare di giovani e donne, e sostenendo le iniziative indipendenti. Ricerca scientifica e innovazione tecnologica, integrate con le arti e i beni culturali, possono attrarre risorse e determinare uno sviluppo imprenditoriale utilizzando un contesto, quale il nostro, unico al mondo.

I lavori della conoscenza sono e saranno sempre più il volto del nostro secolo: la formazione permanente, la mobilità e il cambiamento rappresentano la vera sfida del futuro. Il desiderio di migliaia di giovani, non è un posto fisso magari ottenuto per favore, ma di vedere riconosciuto il proprio valore e di poter partecipare alla crescita della propria comunità.

Forse non tutti sanno che…

Il 6 e 7 giugno potremo votare per il rinnovo del Parlamento europeo: parlamento nel quale oggi siedono 783 deputati in rappresentanza dei 27 Paesi che compongono l’Unione. All’Italia spetta il compito di eleggere 72 parlamentari, e tra questi potrei esserci anche io: sono, infatti, tra i candidati indipendenti presenti nelle liste dell’Italia dei valori.
La mia storia, e le ragioni fondamentali per le quali ho scelto di candidarmi, le trovate qui e qui: durante la campagna elettorale, dai post di questo blog, per la strada e negli incontri che organizzeremo, cercherò di spiegare meglio, di raccontare cosa vorrei fare e come, ma soprattutto di ascoltare ciò che avete da dire, quanto vi aspettate da un’istituzione che appare ancora tanto lontana rispetto alla nostra vita quotidiana.
Vorrei che tali occasioni di incontro divenissero adeguati momenti di confronto tra noi, così come l’avvio della campagna è diventato un laboratorio di discussione per il gruppo di persone che ha scelto di sostenermi.
Un primo obiettivo che mi propongo è quello di far cambiare idea a qualcuna delle tante persone che pensano di non andare a votare. Io penso che ne valga la pena, se riusciamo a parlarci e condividere alcune idee fondamentali e il modo in cui vogliamo che queste idee circolino tra noi.
Da anni, con il mio lavoro, mi occupo di politica culturale: questo sarà il filo del mio impegno, durante la campagna elettorale e dopo, se mi eleggerete. Avrò bisogno di buoni consigli e di imparare le molte cose che non conosco, della politica europea, di quanto possiamo fare per cambiarla, di quello che ci aspettiamo da un’Europa che sappia svolgere il suo ruolo di pace e di cerniera culturale tra Nord e Sud, Est e Ovest del mondo.

“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita” (Enrico Berlinguer).

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